Solar “Sogni” City

“…baricentro più basso, interni in pelle, tettoia con panoramica, consumi minimi, cerchi in lega, gps, controllo automatico di guida, servosterzo, sedili vibranti anti-reumatismi, aerodinamicità, spazio abbondante, impianto stereo a 10 uscite audio…” Sono le caratteristiche tecniche delle auto nuove di zecca. L’automobile, mezzo incontrastatamente più utilizzato nel XX secolo, ha subito un forte cambiamento da quando fu inventata. La casa, esiste dal tempo degli homo sapiens e forse anche più, ma oltre che a garantire fresco in estate e caldo in inverno, con qualche cambiamento nello stile di costruzione, non è riuscita ad essere al passo con l’auto. In Austria, l’urbanista Roland Rainer ha dato vita ad una Solar City, ovvero una città che vive completamente grazie alla luce del sole. Prese le caratteristiche metereologiche del luogo, il genio dell’urbanistica ha chiaramente dedotto che, per quanto possa essere scontato, il sole poteva produrre energia, vista la costante e lunga presenza di luce solare. Case sovrastate da pannelli solari, producono energia per se stessi e il restante lo immettono in un ciclo di distribuzione. Perchè, al posto di spendere 100000 € per piastrellare il bagno, quando invece, si può risparmiare per quella stanza e spendere invece di più per gli infissi. Non di ultima invenzione, esistono degli infissi a tre vetri, fra ogni vetro c’è l’Argon, un gas nobile che non fa passare ne calore ne freddo ma solo luce. In Italia questo è possibile, ma se non arriva in televisione oppure sulle strade con le maxe-pubblicità, nessuno capirà di poter spendere di più alla costruzione della propria dimora, ma di risparmiare per sempre nel riscaldamento. Il piano casa del Governo Berlusconi, se fatto come si deve, avrebbe senza dubbio inserito la possibilità di poter rimodernare le proprie abitazioni con pannelli solari, con riciclo dell’acqua travasata negli scarichi, come l’acqua dei piatti, delle robe, liquido contenente detersivi e additivi chimici. Tutto questo è utilizzabile, basta un sistema di recupero delle acque e farle confluire all’interno del serbatoietto sopra il water. Chiediamo troppo? Penso proprio di no. Quando cambieranno le cose? Spero quando i nonni del XIX secolo andranno in pensione e lasceranno la progettazione e le legiferazione ai posteri, si spera, diversi dagli attuali dirigenti.

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