Liberalizzare lo sviluppo

Sul piano delle liberalizzazioni, il Governo Monti sta affrontando un dibattito serio, soprattutto in vista delle diverse proteste che si stanno radicando su tutto il territorio. Dai tassisti ai farmacisti, passando per i servizi pubblici, come, ad esempio, i treni.
I treni? Liberalizzare i treni? Prima di liberalizzare i treni, bisognerebbe liberalizzare la politica, quella politica che ha messo un veto sullo sviluppo del Mezzogiorno, che impedisce alle popolazioni del Sud di essere fruitori di una linea ferroviaria super veloce, come FrecciaRossa. Come si può parlare di avanzamento della tecnologia, per l’Italia? Quando l’alta velocità si ferma a Napoli? Quando in Puglia è in atto una guerra tra istituzioni locali e Trenitalia, per aver ridotto il numero dei treni a lunga percorrenza? E il resto del meridione?
Diminuiscono i costi dei biglietti? Migliorano i servizi? Ma i treni? Li mettono i privati? E la manutenzione della rete ferroviaria? Liberalizziamo anche la manutenzione? Oppure l’autorizzazione per avviamento di pubblico servizio, implica che ogni compagnia si debba aggiustare le linee ferroviarie di suo interesse?
A breve ci toccherà liberalizzare le carrozze e i cavalli, l’assalto al treno, da ora, arriverà dalle diligenze.

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