Se il nuovo Governo uscisse dal cappello

Si parla molto di trasparenza. C’è chi ha usato questo cavallo di battaglia per offendere politicamente (e non solo) qualche suo avversario, si pensi ai finanziamenti pubblici ai partiti e ai vari scandali che si sono presentati sulla scena politica italiana da qualche mese a questa parte.

Ma la trasparenza è solo riferibile a ciò che si è già fatto e che si vuole rendere noto? Se osserviamo la valenza che tale concetto ha, pare proprio di si, tuttavia, in un mondo che cambia e in una politica che necessita di una scossone, la trasparenza deve essere anche riferita al futuro.

Pensate cosa succederebbe se le diverse coalizioni che oggi sono in competizione fra loro per la corsa al Governo del Paese, presentassero agli italiani la squadra di governo già bella e pronta, in modo che ogni singolo elettore sappia chi si ritroverà come Ministro del Lavoro, Ministro dell’Istruzione e così via, qualora la coalizione da lui votata dovesse vincere, o magari utilizzare questa consapevolezza in più come ulteriore criterio di scelta, oltre che ai vari programmi elettorali.

Si parla molto di trasparenza. C’è chi ha usato questo cavallo di battaglia per offendere politicamente (e non solo) qualche suo avversario, si pensi ai finanziamenti pubblici ai partiti e ai vari scandali che si sono presentati sulla scena politica italiana da qualche mese a questa parte.

Ma la trasparenza è solo riferibile a ciò che si è già fatto e che si vuole rendere noto? Se osserviamo la valenza che tale concetto ha, pare proprio di si, tuttavia, in un mondo che cambia e in una politica che necessita di una scossone, la trasparenza deve essere anche riferita al futuro.

La politica non deve essere strutturata sulle persone in senso leaderistico, lo abbiamo vissuto con Berlusconi e come tale deve essere archiviato, ma ciò che è giusto affermare è che le persone formano il Governo, possono avere determinate idee, osservare i problemi del Paese da punti di vista differenti.

Credo che questa possa essere la ricetta migliore per affermare con coraggio e lealtà le prospettive future del Governo del Paese, perchè se un cittadino è a conoscenza che il possibile Ministro del Lavoro è contro l’articolo 18 o considera gli esodati e i giovani disoccupati la non principale problematica del mondo del lavoro, allora programmi o no, posso farsi un’idea chiara su cosa ci aspetta da li a qualche mese.

Trasparenza vuol dire anche, e forse almeno, garantire il nome, per ogni coalizione, di chi dovrà occupare il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri. Lo ha fatto Pierluigi Bersani, uscito vittorioso dalle Primarie del Centrosinistra, Antonio Ingroia con il suo movimento “Rivoluzione Civile”, Mario Monti con la sua coalizione, ma non l’hanno fatto Beppe Grillo con il Movimento 5 Stelle e Silvio Berlusconi alias Angelino Alfano con il Popolo delle Libertà. Non è che questi ultimi vogliono attendere i risultati? Magari per il M5S spunta fuori una chioma di riccioli e occhialini tondi e per l’altro, dal cappello del fido Angelino – possibile candidato premier – esce B. come un coniglio salterino?.

Sarebbe un notevole passo in avanti, vedremo cosa accadrà.

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