All’ombra del ricordo di Aldo Moro

35 anni fa, il 16 marzo 1978, in via Fani, a Roma, veniva rapito Aldo Moro, dopo che le Brigate Rosse avevano ucciso, uno dopo l’altro, gli agenti della sua scorta, mentre si dirigeva in Parlamento.

Un uomo dal grande senso dello Stato che mai come oggi è così lontano dallo standard odierno di “politico”, colluso con la corruzione, la mafia, la criminalità e peggio ancora con l’indifferenza verso i problemi della gente.

Oggi, inoltre, è un giorno particolare: a Firenze si celebra la “Giornata contro tutte le mafie”, organizzata da Libera, di Don Ciotti, ed in concomitanza, l’elezione dei due presidenti di Camera e Senato, ottenendo, per il momento, solo l’elezione di Laura Boldrini alla Camera dei Deputati, risultando la terza donna nella Storia Repubblicana ad aver ricoperto quel ruolo, oltre che personalità impegnata nelle campagne umanitarie internazionali dell’ONU. Simbolo della giornata è la sfida tra Pietro Grasso e Renato Schifani, il primo, ex-Procuratore Anti-Mafia, appena entrato in politica ed eletto senatore con il PD, il secondo Presidente uscente del Senato. Entrambi corrono per la Presidenza del Senato della Repubblica, un faccia a faccia pieno di simbologie.

Sarà una giornata ricca di soddisfazioni, all’ombra del ricordo di Aldo Moro? Oppure finirà tutto con le tattiche doppiogiochiste di chi predica bene e razzola male?

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