Il “genio” del regolamento

Vorrei semplicemente sottolineare un piccolo concetto che ho in mente da un po’ e che mi fa saltare alla mente una proposta che feci (più che altro una provocazione), la quale ha ricevuto, a suo tempo, non poche critiche, che rispetto tutte. Ma a quelle persone, che erano così scettiche di quel modus operandi per i congressi di circolo, vorrei far notare quanto sta accadendo in Italia, nel Partito Democratico “in carne ed ossa” o, proprio per tutto questo trambusto, dovrei dire “in pacchetti di tessere e accordi sottobanco”.

Si vuole far credere che il modo con cui si stanno celebrando i congressi nei territori sia il modo più naturale possibile per un partito al passo con i tempi. Che sciocchezza inaudita. Credevo che fosse una provocazione bella e buona la mia, ma non mi aspettavo di vedere quanto da me ipotizzato, mostruosamente elaborato dal tanto mostruoso “genio” di coloro che hanno varato il regolamento per i congressi di diverso livello.

Volete farmi credere che far tesserare le persone che vengono a votare, anche lo stesso giorno delle votazioni, sia il parametro di garanzia per questi congressi? Semplicemente sono congressi a 15€. Ma questa è roba da gomblottisti, da bambini che giocano alla politica e che non sono pronti o non capiscono cosa significa realmente il “pacchetto di tessere”.

Io pacche sulla spalla da chi giustifica i pacchetti di tessere non ne accetto, forse dovrei dire che pacche sulla spalle non le accetto comunque, ma provate a farlo (intendo a tutti coloro che si stanno ribellando per lo schifo che sta succedendo in ogni parte della Penisola) e sono sicuro che non vi funzionerà un arto (metaforicamente parlando, anzi, politicamente parlando).

Saluti.

Ps: con ciò non volevo manifestare il mio stupore, anzi, volevo semplicemente mettere nero su bianco quello che mi frulla nella testa su questo maledettissimo gioco di tessere e di poltrone. Ri-saluti.

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