Giocando con il fuoco

Ciò che sta accadendo, nella politica nazionale, è associabile ad una strumentalizzazione della paura e della speranza dei cittadini. Non è possibile vedere persone come Urso, Ronchi e Scalia diventare sentinelle della convenienza. Si approfitta del momento per dar vita ad un movimento politico nuovo, appoggiando Gianfranco Fini, con la speranza che quel partito possa prendere abbastanza voti da essere ritenuto importante e forte, ma quando poi ci si rende conto che le cose non vanno come si vorrebbe, si scarica la colpa sul “leader”, passando da una parte all’altra, con la scusa o, per loro, qualità primordiale, di essere moderati e, poichè i moderati sono moderati, si lascia libero scampo a qualsiasi cosa, e i moderati possono essere gli unici insigniti della possibilità di essere moralmente apposto in queste circostanze.

I personaggi citati prima (Urso, Rochi e Scalia.) pare siano stati folgorati dalla capacità di Alfano di ricostruire un partito fondato sui valori del PPE, mi chiedo cosa ci sia di diverso da Alfano e Berlusconi: di solito il “delfino” viene scelto dal “pescatore”, in base a delle qualità che siano uguali a quelle proprie, quindi niente di buono da tutto questo.
Fatto sta che la destra ha fallito, in Italia, ed ora deve pagare i suoi errori, come hanno pagato altri schieramenti, a loro tempo.

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