La Rete è un immenso contenitore di idee. Le idee sono belle e brutte, quindi anche la Rete può assumere aspetti positivi e aspetti negativi. Quando vedi un gruppo di ragazzi che si impegnano per il sociale, ti rendi conto di quanto sia importante la condivisione istantanea. E’ un arma potente, Facebook e Twitter l’hanno capito in ritardo, ora hanno paura del mostro che sono diventati: hanno favorito la rivoluzione democratica. Sono le nuove navi da guerra della civiltà, come missili hanno le parole, come controlli semplici tastiere qwerty. Il lavoro nella Rete è fantastico, bisognerebbe sfruttarlo al massimo, non sempre questo avviene, ma quando vedi Enti che si impegnano su questo fronte, non puoi che non essere felice.
La Regione Puglia ha dato vita a FirstLaif, una piattaforma di condivisione con una filosofia di cittadinanza attiva, piena di amore verso il proprio territorio e verso la politica attiva. Ecco una piccola descrizione del progetto:
Sei stanco di sentirti dire
“Voi giovani siete tutti bamboccioni”?
Bene ora puoi dimostrare tutto il tuo valore entrando a far parte del network di pugliesi Creattivi che vogliono esprimere talento, creatività e impegno mettendoli al servizio del territorio.
Perchè i giovani non sono solo il futuro della nostra regione, ma anche il PRESENTE.
Perchè è il momento di agire.
Perchè potrai conoscere tanti nuovi amici e creare la tua squadra perfetta.
Perchè si vincono tanti premi originali fatti su misura per te.
Puoi partecipare da solo o in gruppo con un’officina, con i tuoi amici o i con i Creattivi della community.
Potrai vincere un sacco di premi!
Prendi conoscienza delle tue idee e inizia questo percorso.
La Santa Alleanza. Che nome insolito, sembra quasi simile ad un’alleanza per una guerra santa, in nome di un popolo o in nome di un sentimento religioso ormai perso. E’ questa l’Italia che vogliamo costruire? E’ questo il modo di fare politica? Da tutto questo trambusto, l’UdC ne esce come la corteggiata che se la tira e il Partito Democratico il provolone sfigato rifiutato.
Sono molto sincero quando si parla di alleanze, non ho paura a dirlo: sogno un alleanza di centro-sinistra, pura e dura. Ma cosa dobbiamo sistemare nel nostro territorio politico? Semplice: evitare che nasca il nuovo Berlusconi della sinistra. La persona non fa la differenza, ma ciò che pesa è il modo di essere. Berlusconi se fosse stato uno di quei politici che non predicano e razzolano male, non avrebbe dato vita al berlusconismo. Le particolarità del Conte di Hard-core sono essenzialmente 3: 1) carisma; 2) grande comunicatore; 3) vittima del viagra e della papaverina. Tralasciando l’ultimo aspetto, nel centro-sinistra, attualmente, chi ha in mente di presentarsi come Presidente del Consiglio è proprio lui, Nichi Vendola. Nichi è uno dei migliori politici che la sinistra abbia attualmente. Ce ne sono pochi in grado di poter essere portavoce di una coalizione. Esempi? Solo 2, secondo me. Il primo in assoluto è Matteo Renzi, giovane, presente nella vita pubblica della sua città, tanto da arrivare ad essere il sindaco più amato d’Italia. C’è chi dice che Renzi abbia avuto il cattivo gusto di andare ad Arcore, in visita ufficiale, per chiedere aiuti per la sua città. Chi non l’avrebbe fatto? Viene prima il bene della città di cui si è primo cittadino, oppure bisogna dare priorità a logiche politiche del 1700? L’incontro ha avuto i suoi frutti: è stato istituito il fondo turistico per Firenze, ogni turista pagherà una piccolissima tassa, pari a 1€, per poter visitare la Città Fiorentina. La seconda proposta è, senza ripensamenti, Debora Serracchiani. La Serracchiani è stata una sorpresa, dopo l’assemblea nazionale dei circoli del 2009. Il punto di partenza? Piuttosto che punto di arrivo? Le Europee. Da quando lavora a Strasburgo e Bruxelles, una delle donne più amate del PD, sta lavorando con un senso di responsabilità indiscutibile. Un politico che per arrivare dov’è, è stata votata con le preferenze, cosa che invece il caro D’Alema non ha ricevuto. Ecco l’alleanza, da sogni, del futuro centro-sinistra: PD, IdV, SeL, e FdS (sempre se non decide di andare da sola, cosa da non scartare).
L’UdC ha dato tanto, si. Ha dato tanto schifo al Paese. Un partito che ne ha visti di tutti i colori (politici, ovviamente). In alcune parti d’Italia è con il centro-destra, in altre con il centro-sinistra, ad altre da sole. Ma che razza di partito è questo? Il salvatore di che? Della Patria? Per salvare il Paese servirebbe che un po’ di dirigenti cominciassero a salire sugli stessi barconi con cui, in questi giorni, tanti tunisini sono giunti a Lampedusa, e con la costa italiana alle spalle, a mai più rivederci!
L’Italia è in pericolo. L’Italia è in serio pericolo. La società è allo sbaraglio. I cittadini vedono il proprio reddito scendere a vista d’occhio(-2,7%). I giovani vedono il loro lavoro (precario) sempre più lontano, la disoccupazione giovanile è salita al 29%, dato storico. Il Parlamento non ha più poteri, il dittatore con il passamontagna ha ormai sradicato il senso di quei posti, dove si è fatta l’Italia, dove sono nati i veri progetti per lo sviluppo del Paese. La paura è tanta, non si riesce a comprendere da che parte stare. Il senso dell’umiltà è ormai scomparso, non c’è nemmeno più la dignità di ammettere di aver sbagliato. Tutto questo è stato sostituito dalla superbia e dalla faccia tosta di negare la realtà, di negare le parole trascritte dalle intercettazioni. Le televisioni sono impantanate in un contesto melmoso, fatto di servitù politica e di lecchinaggio a tutto spiano. Annozero fa un unico errore: lascia troppo spazio a puttane e papponi e non si occupa di sondare il territorio, di effettuare un’indagine giornalistica degna di una trasmissione da 7 milioni di telespettatori. L’alternativa al berlusconismo doveva essere il centro-sinistra, ma qui pare essere la nuova destra di Fini. Che dolore atroce al popolo riformista di sinistra, che dolore atroce a chi ha creduto in un progetto. L’ipocrisia è in tutti noi, ognuno di noi ha qualcosa dentro di se che lo rende impocrita, purtroppo, nel momento meno opportuno. Il centro-destra italiano è stato mangiato vivo da Berlusconi, ma la sinistra è stata divorata in un sol boccone dall’anti-berlusconismo. Il Partito Democratico perde sempre consensi, pur perdendo credibilità anche il PdL e la Lega. Il partito più grande d’Italia ha un nome e governerà il Paese nella prossima legislatura, si chiama il Partito dei Cittadini Incazzati, il partito degli astensionisti. Gli astensionisti sono coloro che affrontano la situazione con un forte gesto politico, molto di più di quello che sembra. La situazione è paradossale, in un sistema democratico, basato di forti divergenze tra destra e sinistra, se una parte perde consensi, l’altra ne trae vantaggio, facendo suoi i voti degli scontenti. In Italia è tutto diverso, come sempre. Il grande centro, in realtà è una farsa, un’orgia politica, nata con l’unico scopo di portare i partiti che la compongono al Governo. Un partito che durerebbe 10 min, 6 se all’interno c’è anche il Partito Democratico. La sensazione di smarrimento nel più grande partito di sinistra è forte, a dimostrarlo sono anche i Giovani Democratici di Tivoli, con la loro lettera di addio al PD e l’annuncio del passaggio a SeL. Dovrei parlare di partiti? I partiti sono troppi e troppi rimarranno fino alla caduta della Seconda Repubblica. La Prima è stata la Repubblica delle coalizioni post-elezioni, la Seconda quella del leader al comando della coalizione. Ma dopo cosa accadrà? Si avvierà un nuovo processo, o si ritornerà indietro? Ci sarà una Terza Repubblica? Quella fondata sulle idee e sui progetti comuni o si ritornerà alla Repubblica della DC e del compianto PCI? Il consenso pare essere l’unico pane dei partiti. Tutto viene fatto esclusivamente per quello, ma se una determinata mossa, magari positiva per il Paese e per rilanciare, ad esempio, l’economia è impopolare, non si fa. Meglio il populismo, meglio sparare fesserie a tempo record. Tutta l’Europa si prende a braccetto per risollevare l’economia del continente, per salvare l’Euro dalla speculazione, ma l’Italia preferisce parlare, solo ed esclusivamente, di giustizia. Chissà per quale motivo. Io sono stanco di sentir parlare di lodo, legittimo impedimento, leggi ad personam, voglio sentir parlare del mio futuro. Voglio accendere la tv, guardare Ballarò e sentir parlare Bersani del futuro dei ragazzi di questo Paese, voglio sentir dire da un esponente dell’opposizione di essersi stancato di parlare di puttane, consigliere regionali e ministre. Voglio sentir dire da un esponente dell’opposizione che se il programma ha come tema i fatti personali del premier, lui non parteciperà alla trasmissione. Voglio sentir dire questo, voglio capire da che parte stare. I cittadini si stanno mobilitando, il 13 febbraio a Roma e in tutta Italia ci sono state manifestazioni per la salvaguardia dei diritti e della dignità delle donne. Io amo le donne. Amo il loro modo di essere, di saper interpretare il mondo. L’uomo senza la donna è perso. Se Dio creò la donna da una costola dell’uomo, significa che senza quella costola noi crolleremmo all’istante, come invertebrati. In tutta la Penisola, c’è una raccolta firme in corso, per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Anche qui andiamo divisi. Anche qui il PD ha i suoi moduli e Rifondazione Comunista i suoi. Ma perchè sono sempre gli stessi a fare queste cose? I cittadini sono stanchi! L’Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà hanno aderito all’iniziativa firmando i moduli dell’altro partito, senza creare dei propri moduli, con testi differenti e con una matrice politica un po’ diversa. Pensate che i cittadini siano contenti nel vedere questo scempio? Io sputerei per terra. L’ipocrisia di chi guida è tanta. I paraocchi di chi è alla base, immensi. Non ci accorgiamo che chi chiede sacrifici, non ha mai sentito la necessità di dare l’esempio. Il predicare bene e razzolare male, porta ad un’unica strada, quella della fine. Berlusconi ne è l’esempio, il 6 aprile sarà processato e se fino a quel momento, non si sarà fatto una legge ad personam, sarà la fine per colui che, più di tutti, ha preso in giro l’Italia. Dall’altra parte del Mediterraneo sta accadendo qualcosa di bellissimo. I dittatori sono schiacciati dal Popolo, con la P maiuscola. Anche in Iran e Algeria è iniziata la rivoluzione. Dobbiamo avere coraggio e soprattutto capacità di credere in qualcosa di remoto, ma che prima o poi potrà toccarci e cambiare la nostra vita. W l’Italia. W il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. W il Sud. W il Nord. W il Centro. W le Isole. W Noi. W chi ha voglia di cambiare.
Noi siamo da secoli / Calpesti, derisi, /Perché non siam popolo, / Perché siam divisi. Goffredo Mameli
Se son queste le parole che ci toccano, vuol dire che da quando Mameli compose il Canto degli Italiani, ad oggi, non è cambiato nulla. La xenofobia intestina è una brutta cosa. Siamo l’unico Paese dell’Unione Europea ad essere governato da un partito che vuole la secessione. Mi chiedo chi stia sbagliando, se a commettere un grave danno siano i leghisti, oppure la gente del sud che vota Bossi. L’amarezza si accentua quando, vergognosamente, si scopre che una buona fetta dell’elettorato del carroccio sono proprio loro, i meridionali emigrati al nord per lavoro. L’ipocrisia e l’amor di patria sono inversamente proporzionali al nord, al centro e anche al sud. Il sentimento non accende più gli animi, a sentire il peso del conflitto siamo proprio noi, il futuro. Ebbene si, è proprio il futuro a dover pagare le conseguenze di questo odio profondo. Come si comportano i ragazzi su questi temi? La maggior parte di loro è completamente disinteressato, ma c’è anche una parte che guarda al disprezzo. Sono i figli di questa cultura, di questo modo di essere provincialistico, senza un senso di affetto nei confronti di ciò che è storia, passato e soprattutto fondamento di una nazione.
Ora la battaglia è indiretta. L’orco è uscito dalla foresta e la strega dalle mani di forbici è con lui. Il 17 marzo non vogliono chiudere scuole e uffici. Non vogliono dare ai cittadini il diritto di festeggiare il compleanno della Nazione. E’ come se si vietasse ad un figlio di festeggiare il compleanno di un genitore, improponibile e disumano.
La questione si fa più complessa quando, senza che nessuno lo sottolineasse fermamente, ad impedire festeggiamenti in onore dell’Unità Nazionale, è proprio un Ministro della Repubblica, proprio così, della Repubblica, mica della Padania. Ma la secessione è in atto da troppo tempo, la secessione tra la gente vera e questi finti “statisti”. Il tempo delle banane è finito, ora inizia il tempo delle mele, guai per tutti i venditori di banane, tempo di crisi.
L’esodo ha preso il via. Il sud è il forno e il nord la tavola da pranzo. La fabbrica dei cervelli ha cominciato ad esportare pacchi interi di ingegnoso senso del dovere. Il meridione perde, il settentrione vince. Ma ora la deliziosa tentazione di scappar via di casa, non lascia scampo nemmeno prima dell’università. Prendiamo i singoli casi: Puglia -6.425 immatricolazioni in meno rispetto al 2009, Calabria -5.380, Campania -4.411, Sicilia 2.718, Basilicata – 2.455, Sardegna -1.193, Molise -483. La Puglia soffre di più. La Puglia ha più cervelli con le valigie pronte e la voglia di sbancare negli occhi. Sono 7.551 i giovani pugliesi che trovano alloggio e una seggiola all’università. E gli universitari ormai agli sgoccioli? Cosa progettano? Dopo un sondaggio, si è giunti ad un risultato spaventoso: il 50,9% dei ragazzi di età compresa tra i 25 e 34 anni vogliono andare all’estero e la maggior parte di loro ci riesce, perchè negli altri paesi, europei e non, in tempo di crisi economica si investe nella cultura, nella ricerca e non come il Governo Berlusconi ha pensato di risolvere la questione italiana: tagliando sulla scuola, borse di studio, ricerca e cultura. L’Italia è un botteghino per lo spettacolo televisivo, ma una prigione senza finestre per lo sviluppo tecnologico e scientifico. Le università perdono iscritti, sappiamo bene a cosa porta: accorpamento=morte dell’università più piccola. La disoccupazione giovanile è in continuo aumento, nel primo mese del 2011, il tasso di presenza di giovani senza un lavoro è arrivato al 29%, mai così alto. E cosa sono i provvedimenti del Governo? A cosa punta la politica italiana? Ad una modifica costituzionale? Bene, ma cosa? L’art. 41, l’articolo più innoquo del mondo e con cosa? Inserire nell’articolo: “tutto ciò che non è vietato è libero” e quindi? C’era bisogno di scriverlo!? Fatto sta che il Paese è in un continuo affanno, bisogna ringraziare la buona volontà dei cittadini lavoratori. I veri salvatori della Patria sono proprio loro, i lavoratori. Se ci fossimo fermati nell’attesa che la politica svolgesse il suo ruolo, a quest’ora saremmo ai livelli più bassi d’Europa, forse anche sotto la Grecia e il Portogallo. W l’Italia! E il 17 marzo sarà festa nazionale per tutti. Con o senza Lega, anzi, senza Lega che è meglio.
L’Italia è un loop. A dirlo non sono io, ma sono gli occhi di tutti a darne conferma. Ogni settimana ci ritroviamo nella stessa identica situazione: nella trasmissione televisiva c’è il rappresentante del Governo (o della maggioranza) che è basito ad ogni minima dichiarazione contro il suo padrone (o presidente, fate voi), l’opposizione che si appiglia ad ogni minima caduta di stile di Berlusconi, facendo del male a se stessa.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dato il meglio di se, a Ballarò di questa sera. Ha dimostrato di essere un segugio senza precedenti. L’allarme rosso a Palazzo Chigi è scattato e i cani sono stati sciolti. Il sorriso disinvolto è ormai un incubo passato. Ora si apre una nuova fase pubblica: la campagna elettorale ufficiosa. Se c’è un Governo che non ha mai smesso di fare campagna elettorale, questo è l’attuale Governo Berlusconi. La poltrona per il centro-destra si fa incandescente. C’è chi, pur di non lasciare nemmeno per un secondo la seggiola, arraffa qualsiasi cosa con i denti e con i denti stessi tenta di mordere il fantasma del futuro. Il dibattito di questa sera si è incentrato sulle parafarmacie. La bella suppostona non sarà più libera. A mettercela nel culo sarà direttamente il Governo e non più il caro vecchio negoziante, con la sua bella attività e i suoi farmaci senza obbligo di prescrizione. Bersani, durante la sua attività ministeriale, rese possibile un ambito importante, la liberalizzazione di queste attività e l’incremento di posti di lavoro per i farmacisti neo-laureati. Ora il cdx non vuole dar più questa possibilità. Chi si è appena laureato non potrà più gestire una farmacia in proprio. Altra botta alle giovani generazioni. Altro concime per l’altissimo tasso di cervelli in fuga. Le parole dei politici sono condizionati dai sondaggi, benedetti sondaggi pilotati (in alcuni casi). L’Ipsos parla chiaro, il centro-destra perde, il centro-sinistra vince: CDX: 40,2% (+0,3%) mentre CSX+FDS: 44,0% (+0,7%). Il centro assume una sorta di posizione intermedia, tipo filtro, campa dai malcontenti per i due poli principali: CX: 12,4% (-0,4%) perdendo tuttavia posizione.
Ma guardiamo nel dettagli cosa dice l’Ipsos: [CDX, CX, CSX, Altro] LA DESTRA: 1,1% (-0,1%), POPOLO DELLA LIBERTA’: 27,6% (+0,6%), LEGA NORD: 11,5% (-0,2%), UNIONE DI CENTRO: 5,8% (-0,1%), FUTURO E LIBERTA’ PER L’ITALIA: 5,0% (-0,4%), ALLEANZA PER L’ITALIA: 1,0% (Inv.), MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE: 0,6% (+0,1%), PARTITO DEMOCRATICO: 25,8% (+0,5%), SINISTRA, ECOLOGIA E LIBERTA’: 9,7% (+0,5%), ITALIA DEI VALORI: 6,8% (Inv.), FEDERAZIONE DELLE SINISTRE: 1,7% (-0,3%), MOVIMENTO 5 STELLE: 2,4% (+0,4%), ALTRI: 1,0% (-1,0%).
Penso che i sondaggi parlino chiaro e più chiaro di così non si può. Il centro-destra perde e, certamente, senza la figura di Berlusconi scenderebbe al 20%, ma se la Lega scegliesse di andare da sola, arriverebbe al 3%. Ecco la situazione attuale, un loop gigantesco. Aspetto solamente che il disco di bruci, per sostituirlo con uno nuovo.
Nell’attesa, andiamo tutti in piazza per la difesa delle donne e della loro posizione importante nella società. Il 13 febbraio l’Italia si veste di rosa.
Fin quando le cose le si dicono e basta è un conto. La legge va salvaguardata, si, che storia! Berlusconi dice di voler cambiare l’art. 41. Uno degli articoli più importanti della Costituzione, per bellezza e significato. Ecco cosa dice:
L’iniziativa economica privata è libera. / Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. / La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
In parole povere, garantisce la libertà economica, pilastro fondamentale del sistema del nostro Paese, ma dall’altra parte, pone dei vincoli ben precisi alle aziende in territorio nazionale. Il secondo comma è un pezzo di storia, di storia contemporanea, di un racconto infinito, che parte dal passato e guarda al futuro del futuro, ma per molti, la fine arriva ancor prima di aver preso la pensione. Quante sono state le morti bianche nel 2010? 526. Ci sarà stato un motivo, non credete? Anche se il numero di caduti è diminuito, credo però che queste morti siano dovute ad una negligenza da parte dei datori di lavoro che, già prima dell’annuncio di B., quell’articolo 41 della Costituzione non lo hanno mai considerato.
Se da un lato il Governo parla di rispetto delle regole, di salvaguardia della vita degli operai, di sicurezza sul lavoro in ambiti generalizzati, dall’altra tenta di modificare una parte che parla proprio di questo, eliminando i vincoli che, secondo lui (B.), impediscono alle imprese di lavorare come si deve. Sarà proprio vero? Credo proprio di no, anche perchè mai nessun imprenditore si è mai lamentato dell’art. 41 e come tale va salvaguardato. Ciò che deve risultare una priorità all’interno dell’agenda politica, al posto della giustizia ad personam, contra judicem, sono proprio le liberalizzazioni. Bisogna liberalizzare le imprese, condurre una politica liberale, la solita storia che il Cavaliere spolvera in campagna elettorale.
Ma se un Governo guidato da un imprenditore, ricco di esperienza industriale, decide di modificare l’art. 41, in materia di sicurezza e di salvaguardia dei diritti e della dignità dell’uomo, vuol dire che c’è qualcosa che non va.
Cosa aspettiamo? La catastrofe? O che nascano i papaveri sull’albero? Aspettiamo, come solo noi sappiamo fare: a braccia conserte, senza lottare e metterci del nostro nella cacciata di Berlusconi e di tutti i suoi scagnozzi-servi.
Caro segretario Bersani, chi ti sta scrivendo è un ragazzo, un semplice studente di periferia che come tutti, malgrado i tempi, ha dei sogni nel cassetto e vorrebbe vedere un Paese pronto a prendere per mano progetti di vita, iniziative e farli diventare realtà, una realtà per tutti. Ho deciso di scriverti questa lettera, una iniziativa che molti altri miei compagni, anzi, nostri compagni, hanno preso, cercando di lanciare un messaggio che però, peccato, nessuno ha saputo percepire. Eʼ scontato dirti che il mio timore più grande è quello di vedere, ogni giorno di più, il Partito Democratico, il mio partito, il partito di milioni di italiani, essere piegato in due dai dolori forti che dirigenti, ad ogni livello, alimentano senza esclusione di colpi. Ecco, è di quei milioni di italiani che, nonostante tutto, sostengono ancora un sogno iniziato quasi 3 anni fa, di cui ti vorrei parlare . Eʼ iniziata male la strada del PD, nessuno lo può negare, abbiamo perso le politiche del 2008, ma non tanto facili sono stati i primi chilometri percorsi, non a causa di ostacoli piazzati lì dalla parte politicamente avversa, ma per colpa di qualche corridore che, pur di arrivare prima degli altri, ha fatto sgambetti a tutto il gruppo. Ma sappiamo essere fieri di appartenere alla sinistra italiana? Una cultura politica, invidiabile da tutti, tramandata da un partito storico, quale il Partito Comunista Italiano, non può affiancarsi ad una cultura cosiddetta “centrista”. Il centro non esiste. In qualsiasi cosa, si è o di sinistra o di destra. La via di mezzo mi fa paura, sembra quasi un paradiso fiscale della politica, dove non interessa da che parte vieni, lʼimportante è che sei lì, con loro, ad aspettare che qualcuno ti corteggi, unʼammucchiata insomma. Che termine brutto, soprattutto in questo periodo. La Presidente Bindi, quando va in televisione, con estrema tranquillità e sicurezza dice che le prossime politiche le vinceremo ad occhi chiusi. Siamo destinati a vincere. Tutto ciò mi incuriosisce, ma temo la smentita, non dai giornali, ma dal Popolo. Pensi sia questo il PD vincente? Pensi sia veramente questa lʼalternativa a Berlusconi e al berlusconismo? Pensi che basti unʼorgia (termine molto usato dalla politica negli ultimi mesi) di alleanze? Ma guardatevi! Anzi, guardiamoci! Eravamo coloro che, tempo fa, quando Rutelli abbandonò il partito dicevamo: “Eʼ la sua fine. Non saprà dove andare. Il suo progetto politico non avrà seguito. Il suo amore verso il PD era finto, sin dallʼinizio.”. Cʼera anche chi lo chiamava traditore. Ora, anno 2011, siamo noi a corteggiare i centristi. Ma forse non ricordate che tra i suoi leader, il “grande centro” ha proprio il vecchio co- fondatore del PD. Bersani, sii autonomo, anzi, non lo essere. Non lo essere perchè devi dar retta alla vera componente forte del partito. DʼAlema? Assolutamente no. I vertici devono solo fungere da amplificatori, da esecutori del volere della base. I circoli esistono per questo: nascono e vivono progettando ed analizzando la politica locale, vivendo lʼItalia del lavoro nelle fabbriche, della scuola a pezzi, del futuro distrutto, dellʼimmigrazione, del terrore leghista. Tutti insieme, questi circoli costituiscono il PD. Il vero PD. Si proprio così, il “vero”, perchè quello che si vede in tv e sui giornali non è altro che un ologramma deformato. DʼAlema vuole assolutamente andare alle elezioni con lʼUdC. Letta dice che il partito è prontissimo ad appoggiare un governo fatto da Tremonti o da Maroni. Ma le sentite le parole quando le pronunciate? Ma pensate mai a noi? Semplici tesserati? Siamo stanchi di dover difendere la dignità del simbolo del Partito Democratico e tutto ciò che rappresenta, di giustificare e coprire montagne di vostre eresie. Siamo stanchi di sentirci presi in giro quando, parlando di politica con nostri amici, diciamo di essere tesserati. Sta per incominciare il tesseramento 2011. Pensate ci sarà un incremento delle tessere? Se continuate di questo passo ci saranno solo un numero esorbitante di sostenitori indignati, e tanta, tanta amarezza. I tanti fallimenti che dalle primarie di Milano e Cagliari, per citarne due, sono venuti fuori, non penso siano solo riferite ai vertici regionali e locali, credo che sia uno schiaffo moralealla vostra linea politica. Confusa e non chiaramente di sinistra, anzi, per certi versi, per niente di sinistra. Ecco cosa vogliamo, un Partito Democratico di Sinistra. Che sia guida della coalizione di centro-sinistra e non di “centro”, che guardi allʼItalia dei Valori, a Sinistra Ecologia e Libertà. Se credi, caro Bersani che non sia così, organizziamo dei referendum interni, quelli veri, quelli delle scelte politiche, quelli che contano. Forza, vediamo chi ha ragione. Vediamo se i Democratici dʼItalia vogliono essere di sinistra o di centro. Vediamo se ci sarà coerenza politica o una mercificazione del voto e delle alleanze.
E così come lʼItalia è impantanata nel berlusconismo, così il PD è ingarbugliato in una frenetica confusione politica. Così come Berlusconi deve andar via dal governo del Paese, assumendosi le sue responsabilità, anche qualcuno dei nostri dirigenti deve avere lʼaccortezza di far nascere, finalmente, il vero Partito Democratico, lasciando la propria poltrona e aprendo una nuova svolta interna. Se non cambiamo noi, non cambieremo lʼItalia.