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  • La mia è una candidatura di servizio e di impegno massimo verso il progetto che tutti quanti noi, assieme a Pippo Civati, stiamo portando avanti da molto tempo.

    Sono ultimo in lista, nel mio collegio Bari Sud-Est e ne vado fiero, perché è lo spirito di servizio che deve contraddistinguerci. Non si fanno le battaglie sapendo che alla fine di questa otterrai qualcosa, lo si fa per il gruppo, ed è questo che mi piace pensare ed è questo il motivo che mi ha portato ad essere candidato nel mio collegio. Nessuno di noi deve poter minimamente pensare di dover sostenere un candidato solo se ottiene un proprio tornaconto. Non è nel mio stile, ne, tantomeno, in quello di molti ragazzi che, come me, sostengono Civati.

    Faccio gli auguri a tutti i capilista delle liste a sostegno di Pippo Civati in Puglia: Enrico Fusco per Bari città; Gianclaudio Pinto per Bari sud-est; Adriano Bizzoco per Bari nord; Giuliana Damato per la BAT; Gigi Rizzi per Brindisi; Elena Gentile per Foggia; Diego Dantes per Lecce città e provincia nord; Carmine Zocco per Lecce sud; Anna Rita Lemma per Taranto.

    Questa battaglia ci sta regalando emozioni importanti, sincere e soprattutto a lungo termine, senza superficialità e distrazioni. Sappiamo perfettamente che il nostro è un progetto coraggioso, ma mi chiedo se le vere rivoluzioni, nella Storia, sono state prive di coraggio e soprattutto di incertezze.

    Ci tengo a sottolineare, ancora una volta, che la mia candidatura non rappresenta me, ma tutto il gruppo che su Noci e non solo ha lavorato e continua a farlo, a sostegno dell’idea di partito che nella mozione “Dalla delusione alla speranza” di Civati viene fuori, con grande chiarezza e semplicità.

    Chi crede che il nostro impegno, nel PD, finisca l’8 dicembre, si sbaglia di grosso. Dal 9 dicembre la nostra voglia di metterci al servizio dei militanti e dei cittadini si moltiplicherà esponenzialmente, perché non si getta la spugna, mai. Si va avanti fino in fondo. Sempre.

  • Vi consiglio di leggere questo interessante articolo uscito oggi su La Stampa, a cura di Elisabetta Gualmini.
    Come per dire: dopo la tempesta c’é sempre la quiete. Oppure è solo prima?

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