Una simulazione su cosa accadrebbe in Parlamento con l’ultima proposta di legge elettorale avanzata in Commissione.
L’11 ottobre il Senato della Repubblica ha licenziato una proposta di modifica dell’attuale legge elettorale, il cui testo può essere scaricato qui.
Per sommi capi e’ una legge elettorale proporzionale, basata sulmetodo d’Hondt con una soglia variabile di accesso alla ripartizione dei seggi indicativamente del 5% a livello nazionale e un premio di maggioranza del 12,5%.
Vediamola piu’ in dettaglio.
Alla Camera, tolti i seggi del premio di maggioranza (76) e quelli assegnati dalle circoscrizioni estere (12), rimangono da assegnare 541 seggi.
Questi seggi vengono ripartiti con metodo d’Hondt tra le liste nazionali che
hanno superato il 5% a livello nazionale
qualora coalizzate con altre liste hanno superato il4% a livello nazionale
hanno superato il 7% in un insieme di circoscrizioni elettorali che assommino almeno 1/5 dell’elettorato
siano liste rappresentative di minoranze linguistiche conosciute, presentatesi in una circoscrizione in una regione a statuto speciale che preveda la loro presenza
Alla coalizione col maggior numero di voti vengono assegnati poi i 76 seggi del premio di maggioranza e quindi il totale dei seggi viene ripartito in maniera proporzionale nelle singole circoscrizioni.
Il medesimo metodo si applica al Senato della Repubblica che ha un premio di maggioranza di37 seggi, con la particolarità pero’ che il calcolo delle liste ammesse alla ripartizione dei seggi su base regionale avviene su base nazionale e il calcolo dei seggi da assegnare viene fatto con il metodo proporzionale classico. Per esemplificare: se SEL ha più del 5% a livello nazionale ma il 4% nel Veneto, viene comunque ammessa alla ripartizione dei seggi al Senato in Veneto.
Da sottolineare anche come il metodo d’Hondt in caso di ripartizione di pochi seggi favorisca il primo partito a scapito dell’ultimo, producendo alla Camera un lieve effetto distorsivo a favore del PD.
Utilizzando questo metodo abbiamo simulato una tornata elettorale considerando le medie da noi calcolate a inizio settimana. Abbiamo, per semplicità, accorpato i piccoli partiti di centrosinistra e centrodestra, che vanno sotto la voce Altri, al PD e al PDL, mentre abbiamo ipotizzato che le liste del Terzo Polo si unirebbero, come pare, in una lista unica. Abbiamo infine considerato una coalizione PD+SEL e una seconda contenente PDL e La Destra.
Fatte queste assunzioni si può subito notare che La Destra i Radicali e la FdS non raggiungono la soglia di sbarramento e quindi non avrebbero accesso al parlamento. Inoltre, nonostante la coalizione di centrosinistra vinca facilmente le elezioni e si aggiudichi il premio di maggioranza non ottiene la maggioranza dei seggi in nessuna delle due camere, costringendo quindi i vincitori delle elezioni a cercare un accordo in parlamento o con il Terzo Polo o con l’IDV o con il movimento di Beppe Grillo per garantire un governo al paese.
Canticchiando la famosissima canzone di Righeira, mi viene da pensare a quello che ci aspetta alla fine delle vacanze estive. Non parlo certo di ovvie situazioni, come l’inizio della scuola, dell’università, il ritorno al lavoro (per chi ce l’ha), ma di un argomento politico che galleggia nei vasconi di Montecitorio e Palazzo Madama: il “Porcellum & Friends”, e di amici l’attuale legge elettorale ne ha davvero tanti, visto e considerendo il fatto che giace ancora nella nostra legislazione e non ha alcuna intenzione di lasciare il posto ad un nuovo sistema elettorale, capace di garantire democrazia ed elezione diretta dei parlamentari, durante le Politiche del 2013.
Ma la domanda sorge spontanea: e se il Porcellum resta al suo posto?? Domanda da 1 milione di € e la risposta lo è di altrettanto valore, anche se qualcuno cerca di mettere sul tavolo soluzioni condivise, come ad esempio l’istituzione di primarie ad hoc per formare le liste regionali dei parlamentari.
Fin qui, tutto è accettabile, se non che, sia da una parte che dall’altra le aspettative sono varie e di varie finalità: c’è chi vorrebbe l’elezione diretta per arroccarsi nel suo territorio, magari perchè “volto nuovo” o perchè sicuro di un consenso forte, che lo legittimi a sedere su uno scranno della Camera o del Senato. “Ma i volponi sono dietro l’angolo”, diceva la gallina mangiata la notte scorsa, ed infatti anche in politica – che pullula di volponi brizzolati, il pericolo è in agguato: la maggior parte di chi oggi viene chiamato Onorevole o Senatore, di chi viaggia in comode autoblu e con uno stipendio “modesto che spesse volte non consente di arrivare a fine mese” [cit. On. Luca Barbareschi – Gruppo Insalata Mista]), sanno con certezza che in caso di voto di preferenza, non prenderebbero nemmeno quello del loro coniuge, allontanando per sempre centinaia di “morti di fame” da altrettante centinaia di benefit, per non parlare di chi deve maturare il vitalizio (minimo 5 anni di mandato, per ottenere la minima, ogni anno in più di attività parlamentare corrisponde ad un cospicuo aumento.
Non sopporterei ancora facce viste e straviste in Parlamento, ne tantomeno dover vedere spezzata la speranza di un ricambio generazionale, per non parlare dell’ennesima impossibilità da parte dei cittadini di scegliere il proprio rappresentante.
Tre giorni fa leggevo un’intervista di due importanti esponenti del PD Pugliese, Antonio Decaro e Fabiano Amati, rispettivamente Capogruppo PD alla Regione Puglia e Assessore alle Opere Pubbliche della Giunta Vendola: nella loro intervista c’era un messaggio chiaro, che ormai non si può marciare sopra il marcio, perchè a furia di chiudere un occhio a tutto, si diventa cechi, impassibili dinanzi al torto, incapaci di affermare ciò che è meglio per tutti.
La sopravvivenza di questa legge elettorale sarà un test per la Casta, per vedere se qualcosa è cambiato oppure no, se il vento che tira è nuovo oppure reciclato e impregnato di deodorante per nascondere l’odore di vecchio. Tutto questo sarà sotto gli occhi di tutti. L’estate sta finendo, bisogna rimettersi in moto, nel più giusto dei modi e con le più giuste idee.