Tag: crisi economica

  • Drammatico. È l’aggettivo più adatto per descrivere quanto sta accadendo agli studenti europei in questi ultimi giorni.

    Fallito. Il progetto “Europa” come visione di unione culturale e sociale sta scomparendo, il segnale più forte ci viene dato dalle notizie che ci giungono da Bruxelles in queste ore.

    I fondi per le mobilità studentesche sono agli sgoccioli, autrice: l’austerity dell’Europa vittima della crisi economica.

    A lanciare l’allarme è il presidente della commissione Bilancio del parlamento europeo, il francese Alain Lamassoure (Ump-Ppe) che denuncia quanto poco lungimirante e distruttiva sia stata la decisione del Consiglio Ue che, l’anno scorso, con in prima linea Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, la Germania della Merkel e la Francia dell’allora presidente Sarkozy, con il supporto dell’Europarlamento, ha tagliato 3 miliardi di euro dal bilancio dell’UE per il 2012 e come se non bastasse, ha bocciato, sempre lo scorso anno, un bilancio correttivo per il 2011, costringendo l’Esecutivo UE a pagare diverse fatture con i fondi destinati al bilancio del 2012.

    Pochi finanziamenti che rischiano di ridursi ancora, infatti la nuova richiesta da parte del Consiglio è di un taglio pari a 5 miliardi€, di più rispetto a quella disastrosa decisione che ora getta nel baratro l’Erasmus. Il bilancio correttivo sarà presentato dalla Commissione UE il 23 ottobre 2012, ma se questo verrà bocciato e modificate ulteriormente le prospettive di finanziamento per il 2013, da parte del Consiglio e del Parlamento Europeo, allora difficile sarà la situazione per gli Stati Membri dell’UE che usufruiscono dei fondi, ormai diventati di vitale importanza per la salvaguardia di servizi come la mobilità per studenti, ricercatori e lavoratori, formazione professionale, innovazione e ricerca.

    La disoccupazione giovanile dilaga in Europa (22,5%) e in Spagna più di un ragazzo su due è senza un lavoro. Il progetto Erasmus, forte strumento di contrasto all’impoverimento culturale e sociale dell’Europa conservatrice non potrà essere sostenuto neanche fino alla fine del 2012, poichè mancano all’appello 400 milioni di euro, indispensabili per garantire la mobilità agli studenti europei.

    Lanciamo un appello all’UE e alle forze progressiste europee, affichè ci sia un netto cambio di rotta che porti al centro della discussione europea la sorte delle giovani generazioni in formazione nelle scuole e nelle università, considerandole colonne portanti del progetto europeo, da sostenere e rafforzare sempre e di più.

  • In tutto il mondo, oggi, si festeggia il lavoro e i lavoratori, come perno principale del sistema paese e di tutto quanto l’ordine socio-economico del mondo. Senza i lavoratori non ci sarebbe uno stato, senza i lavoratori non ci sarebbe sviluppo, senza lavoratori non ci sarebbe economia, ma senza lavoratori c’è politica, ma una politica poco attenta alle esigenze degli operai, dei dipendenti e di tutte le altre categorie di lavoratori, tra cui piccoli e medi imprenditori, messi alle strette da una crisi economica che non cessa di falciare speranze e impegno di moltissimi cittadini.
    In un Paese, quale il nostro, in cui il lavoro scarseggia e i dati di disoccupazione sono elevatissimi – un 10% totale sui lavoratori-, mentre la disoccupazione giovanile tocca ormai cifre umilianti – 32% di ragazzi fino ai 25 anni senza lavoro.
    Come starà passando il Ministro Fornero questa giornata? Sicuramente ascolterà i lavoratori, incominciando dal concertone di questo pomeriggio, a Roma.

    disoccupazione totale e giovanile in Italia (2012)
    disoccupazione giovanile in Europa (2012)
  • Di solito scrivo post di fine anno, facendo un bilancio di 365 giorni passati, sommando gli avvenimenti positivi e anche quelli negativi, mentre ho deciso, per questo 2012, di voler augurare, a tutti, felici 364 giorni (tolto ormai il 1°, passato nel letto a recuperare il sonno del 31 dicembre) con un bilancio del futuro.
    Credo che il 2011, sia passato senza lasciare solchi profondi, sia positivamente che negativamente, ma è stato l’inizio di un percorso fondamentale, giusto o sbagliato che sia, ma importante, perché attraverso ciò, saremo in grado di riprenderci la credibilità, la voglia di essere comunità. La crisi economica attanaglia il nostro Paese più che mai, ma è dovere di tutti noi impegnarci, stringerci attorno al sentimento unitario e di coesione sociale.
    Per me il 2012 sarà l’anno delle scelte importanti: si chiude una pagina della mia vita, le scuole superiori, se ne apre una nuova, l’Università. Non saranno solo queste le sfide che incontreremo, noi nuove generazioni. La politica sta cambiando e chi è dentro organizzazioni o è interessato ad occuparsi di argomenti di pubblico interesse, sa con certezza le difficoltà che il cambio generazione sta incontrando per raggiungere la vetta, per poter realmente considerare la Politica fuori da ogni pericolo di invecchiamento precoce e di perdita di credibilità.
    Il 2012 sarà l’anno dei congressi dei Giovani Democratici, l’anno in cui sapremo se il nostro Paese sarà in grado, o meno, di uscire dalla crisi economica, l’anno delle superstizioni “Maya”. Non sarà noioso, basta volerlo.
    Quest’anno inizia la mia esperienza al Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, fortemente convinto nell’essere interessante e ricco di esperienze, per me inizia una cosa nuova, così come ognuno di voi vorrà dare una svolta alla propria vita, chi in un campo e chi in un altro, ma tutti ci aspettiamo qualcosa di diverso da questo nuovo anno.
    Auguro a tutti voi un felice e sereno 2012, ricco di vittorie, di soddisfazioni e di momenti di crescita.
    Non smetteremo mai di sperare, ma è giunto il momento di realizzare.