Sin da subito dopo le primarie, ho pensato che essere fautore di una linea politica costantemente in contrasto con la maggioranza (che non avevo votato), non era al caso mio, soprattutto perché – e qui lo dico a tutti coloro che si chiedono come mai – dentro di me c’è un attaccamento forte al Partito Democratico, dovuto proprio al suo spirito, alla sua struttura, al suo dinamismo (mente chi dice il contrario), oltre ovviamente perché mi riconosco a pieno nella Carta dei valori.
Detto ciò, non riesco a capire come si possa strutturare una polemica nei confronti del Presidente del Consiglio, basandosi sulla vicenda che ha coinvolto il padre di Renzi, Tiziano, il quale è stato inserito nel registro degli indagati per una presunta bancarotta fraudolenta. E quindi? A parte che è segno di buon senso, non strumentalizzare, verso i figli, le colpe dei padri e delle madri, ma credo che sia arrivato il momento di incominciare una discussione un pochino più consistente e piena di contenuti. C’è chi lo sta facendo, soprattutto sul lavoro, e va benissimo così. Ma attenzione a non inciampare, soprattutto a chi è esterno al PD e cerca ogni cosa per confutare tesi a sostegno del partito e scelte varie. Criticate il partito, fatelo perché solo così potrà crescere e migliorare, ma fatelo basandovi sui contenuti, su situazioni di circostanza, su un’attenta analisi politica che possa aprire discussioni interessanti.
Amo la politica fatta con buon senso ed elaborazione politica. Mi piace l’idea delle riviste politiche – anche online – dove il dibattito e forte e dinamico. Ve ne consiglio due: Left Wing e EUtopia.
Del resto, occupiamoci in un secondo momento.