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  • Leggendo di qua e di la, mi sono imbattuto in una riflessione bellissima tanto quanto semplice e, allo stesso tempo, crudele.

    Con troppa leggerezza gli uomini si sono convinti di essere i signori dell’universo, i padroni assoluti della natura che li circonda. Così pensando, hanno posto una grande distanza, un solco invalicabile tra le forme della vita; hanno diviso l’umanità dagli altri esseri viventi, come se fossero due mondi separati, l’uno totalmente assoggettato all’altro.
    Le conseguenze di quest’atteggiamento nella formazione culturale dell’uomo (soprattutto dell’uomo occidentale) sono state incalcolabili: basti pensare al suo dispresso per la vita degli animali, al diritto ch’egli si è arrogato di distruggere la natura, al consumo dissennato delle risorse della terra in vista di un malinteso benessere e di un progresso che si finge possa essere illimitato.
    Ma questo è un atteggiamento insensato, perché l’uomo è parte della natura, è una specie animale tra le altre, sebbene con in più qualcosa che, nel grande flusso della vita e della sua evoluzione, lo ha reso più complicato e (e dal suo punto di vista) più perfetto delle altre.

    Cit. Le somiglianze tra la vita sociale degli uomini e quella degli animali, l’etologia. Zagrebelsky, Marcenò, Pallante, Lineamenti di Diritto costituzionale (II Edizione), Le Monnier Università, Firenze, 2015.

    Ci trovate qualche collegamento logico tra l’abusivismo, oggetto di discussione in queste ore a causa di infelici dichiarazioni e l’altrettanto infelice e grave episodio di Trento, dove un’orsa è stata uccisa per aver fatto l’orsa?

    Su quest’ultimo, le Istituzioni pare abbiamo sofferto di una schizofrenia pericolosa. Pare che l’orso sia stato disturbato, nel suo habitat naturale, da un cacciatore e il suo cane. L’orsa era in compagnia dei suoi cuccioli e, nel vedere il cane del cacciatore abbaiare come un forsennato, ha pensato bene di difendersi da quello che considerava un elemento pericoloso soprattutto per i suoi cuccioli.

    Sul chi sia l’animale, in tutto ciò, io non ho dubbi. E voi?