Gary Younge, firma di numerosi giornali di fama internazionale – tra cui il Guardian e il New York Times – tempo fa, ha realizzato questo video, in cui spiega l’importanza dell’idealismo, oggi in grave crisi, il quale sta lasciando sempre più spazio al realista. Ma ve lo immaginate un piano in 5 punti per combattere il razzismo presentato da Martin Luther King? Un brivido.
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Ben cinquantadue anni sono passati dalla marcia su Washington per il lavoro e la libertà. Più di mezzo secolo ci separa dallo storico discorso che Martin Luther King tenne davanti ad una folla oceanica, al Lincoln Memorial, in festa per le sue parole e per il suo “I have a dream!”.
Cinquantadue anni e i sogni ci sono ancora, mutano nel tempo ma restano lì, nella mente e nel cuore di tutti gli esseri umani. Anche io ho un sogno, forse più di uno. Sono sogni confusi, che nascono nel corso della nostra vita. Credo che, ognuno di noi, abbia i sogni che si merita. Io ho i miei, ognuno di noi ha i propri. La vera sfida è avere sogni comuni, sogni che ci avvicinino l’un l’altro, che non ci separino, che non disgreghino, ma divergano speranze.
Io ho un sogno. Sogno un’Italia diversa da quella che mi circonda, un’Italia che sappia appianare le differenze, che sappia superare se stessa.
Sogno un’Italia impegnata al massimo nella difesa dei diritti dell’uomo, nella difesa della dignità umana.
Sogno un’Italia che spazzi via il razzismo, la paura per il diverso, l’odio profondo verso il prossimo.
Sogno un mondo che si lasci alle spalle le divisioni, che non guardi se stesso con gli occhi delle guerre e della violenza.
Sogno un’Italia parte di quel mondo, di una grande famiglia, quale quella degli Stati Uniti d’Europa. Un’Italia in prima linea nel processo di unificazione politica del Continente, che porti prosperità e pari diritti a tutti i cittadini europei.
Sogno un’Italia in cui il termine “cultura” non sia sinonimo di “inutile”, di “secondario”. Sogno un’Italia che sappia crearla, quella cultura, come un tempo sapeva fare. Una cultura radicata nelle tradizioni ma proiettata al futuro, unita dal senso civico, dal rispetto verso gli altri, verso chi la pensa in modo diverso. Perché diversità è ricchezza e chi crede il contrario è povero nell’animo.
Sogno una politica che sia di tutti ma non per tutti. Una politica distante anni luce dalla corruzione, dall’affarismo. Una politica che chiuda le porte a chi non ha il senso del bene comune, che non si lasci percorrere da chi usa il potere per soddisfare i propri interessi.
Sogno una politica al servizio di tutti, soprattutto dei più bisognosi.
Sogno una politica disponibile, sempre. Disponibile a risolvere i problemi di chi chiede aiuto, di chi ha bisogno di supporto, di ascolto.
Sogno un mondo in cui tutti possano andare a scuola, istruirsi al massimo e conoscere ciò che è stato, ciò che è e contribuire a ciò che sarà.
Sogno un mondo in cui le religioni non siano motivo di lotta e morte, ma che siano un segno distintivo e, allo stesso tempo, unificante della natura umana.
Sogno dei sogni che non rimangano tali, che possano realizzarsi. Il primo passo è conoscerli, il secondo impegnarsi per realizzarli. Quando lo capiremo tutti, già uno di quei sogni si sarà realizzato.
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Robert F. Kennedy annuncia la morte di Martin Luther King. Credo sia uno dei discorsi più belli che siano stati mai fatti.