Passività ed eterna retorica

Caro Guglielmo Minervini, io proprio non capisco.
Mi sono stancato di tutte le strumentalizzazioni che si fanno in campagna elettorale. Strumentalizzare ogni cosa a favore della propria parte è avvilente. Queste primarie le vivo con estrema passività, perché non c’è quel pathos che ho avvertito in altre competizioni. Io mi impegno, come ho sempre fatto, in prima linea, mettendoci la faccia, e le mie scelte non sono e mai saranno scontate, ma vedere queste continua retorica mi fa davvero male, perché conferma la mia tesi.
Un fatto accaduto nel 2009, che non dovrebbe essere una novità – ti consiglio di venire nella mia facoltà di Giurisprudenza – oggi esce sui giornali e parte la gara a chi fa la voce più grossa. Ne ho piene le tasche di questa contrapposizione buoni/cattivi. Non c’è “La Forza” buona e quella cattiva, non c’è. Dovrebbero, e dico dovrebbero, esserci tre proposte di Puglia che hanno catalizzato un sostegno trasversale con, anche, posizionamenti strumentali.
Chi ha sbagliato deve pagare, e io sono il primo che vuole vedere conclusa la stagione del nepotismo accademico (lo vivo sulla mia pelle, ad ogni esame), anche (e soprattutto) se queste magagne arrivano dal nostro partito, ma basta strumentalizzare.
Non mi sembra che all’ultimo Congresso regionale ci sia stata una proposta alternativa a quella di Michele Emiliano. Probabilmente a quel tempo faceva comodo a tutti, oppure, poco interessa, di fatto, il partito e la sua gestione.

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