• I miei primi 90 anni


  • Il partito vintage di Berlusconi

    I partiti stanno diventando come degli occhiali: ogni tanto ritornano di moda.

    Il ritorno a Forza Italia di Berlusconi, sancisce il definito ritorno agli albori della II Repubblica. Lo dico da sempre  e qui lo ribadisco: la III Repubblica non è per niente iniziata e sbagliano quelli che credono al Movimento 5 Stelle come segnale di svolta, perchè nulla è cambiato e nel sistema politico è rimasto esattamente tutto intatto.

    Stessi personaggi, sigle vintage che ritornano – per l’emozione dei fanatici – e stessi problemi, insomma, un loop politico così manderebbe in fumo un giradischi.

    Come se non bastasse, il Cavaliere pensa a come sostituire la sua leadership all’interno del partito e getta uno sguardo su sua figlia Marina ma poi ribadisce il suo timore nell’essere ancora il numero 1 del partito. Peccato.

    Speriamo che il Pd non rincorra Berlusconi e ritornino i DS e i Margherita. Panico.


  • SongPills n.14 | Follow the Sun


  • Ennesimo sequestro

    Prepariamoci all’ennesimo assalto da parte del PdL sulla Giustizia. Una storia già vista, una crociata già raccontata. Quella tra i berlusconiani e i magistrati è una storia di eterno “amore”.

    Siamo d’accordo sul fatto che per la Giustizia andrebbe fatta un’attenta analisi e capite le modalità di intervento sul sistema di tutela dei diritti, ma qui il concetto è un altro: salvaguardare gli impuniti. Sullo stesso tema andrebbe affrontata la Giustizia Amministrativa e capite cosa le aziende e gli investitori ritengano come garanzia per i loro investimenti nel nostro Paese.

    Noi, come sappiamo tutti, siamo oltre queste cose e preferiamo riempire l’agenda politica di interventi sulla magistratura per risentimento o perchè vogliamo una giustizia come piace a chi cerca di fuggire da questa.

    Il Governo si piegherà a questo ennesimo ricatto? Considerato il fatto che metà dei componenti sono soldatini di Silvio, credo proprio di sì. Spero proprio di no.



  • PD-35

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    Sugli F-35 non voglio dire cose che sono state già dette, ma vedere il mio partito tentennare su una questione di alta morale pubblica, in un momento così difficile per il nostro Paese, in chiave economica e sociale, mi lascia allibito.

    Cosa ti aspettavi? Direte voi, ma è proprio questo il punto: il Partito Democratico deve assumersi le sue responsabilità e l’opacità che sta incarnando da qui a prima delle elezioni mi lascia un amaro in bocca, perchè nella base la volontà è chiara. Questi F-35 non servono, sono inutili, sono costruiti male, hanno più problemi tecnici di un gabinetto pubblico e costano tantissimo. Mi chiedo cosa spinga il Ministro della Difesa Mauro a dichiarare

    “Sono certo che Governo e Parlamento insieme sapranno garantire la pace, promuovendo un efficiente livello delle nostre forze armate”

    Ora, l’ossimoro eterno “pace-armi” è una storia che annoia persino il bambino più curioso, ma che un ennesimo ministro della Difesa dica cose che ormai sono negli almanacchi della politica da anni, mi fa pensare che nell’ufficio inali qualcosa di molto forte e che questa provenga da qualcosa installata nel suo ufficio, provocando danni cerebrali a tutti quelli che ci mettono piede.

    Poi, se vogliamo metterla sul piano del qualunquismo, vorrei che si cominciasse a riflettere su queste spese, a mio avviso, superflue, visto e considerato che il costo di acquisto dei 90 caccia previsti si attesterà su 14 miliardi di euro mentre il costo “di vita” dell’intero programma supererà i 50 miliardi di euro. Quando una classe politica pensa, 2 o 3 volte all’ora, di aumentare l’IVA (a proporlo fu quello che fece campagna elettorale contro l’IMU) e invece si chiude in se stessa quando, sotto le forbici del Governo, deve passare le spese militari, vuol dire che ormai ha deciso il suo destino.

    Se volete informarvi di più sugli F-35 e delle motivazioni per cui questo progetto debba essere accantonato dal Governo, vi invito a leggere qui.


  • Con il cuore in Sudafrica