4 parole sul futuro ormai passato

Mi chiedo che concezione si abbia del “futuro”. C’è da domandarselo, perché se la società cerca di avanzare in ogni settore, con l’obiettivo di raggiungere sempre il meglio, vuol dire che qualcuno o qualcosa abbia cambiato questa finalità. La scienza e l’avanzamento tecnologico travolgono aspetti inutili, come l’aspirapolvere autonomo, per farvi un esempio, dandone anche molta importanza, per ragioni squisitamente di mercato.
Nel 2012, se l’opinione pubblica mondiale, in passato, si fosse focalizzata su aspetti importanti per la crescita e la salvaguardia dell’ambiente, grazie alla tecnologia, vivremmo in case autosufficienti energeticamente, capaci di riscaldarsi attraverso l’energia solare, di garantire una ecosostenibilità necessaria, al giorno d’oggi.
Invece no. La tecnologia sforna di giorno in giorno nuovi giocattoli e chi più ne ha, più ne metta.
Il futuro attuale è oscuro. Nessuno sa cosa accadrà. Di certo, la responsabilità è dell’uomo, con le sue invenzioni e la sua voglia di novità. Io ho 18 anni, e vi posso assicurare che vedere qualcosa del passato mi fa venire la nostalgia degli anni dell’infanzia. Un esempio? Vi ricordate la sigla di “Lunedi Film” di RaiUno (vedi video)? Beh, è bellissimo ricordare quando c’era qualcosa di interessante alla TV, al posto dell’immensa spazzatura che, oggi, inonda le case degli italiani.
Ai posteri l’ardua sentenza. Solo che tra quei posteri, ci sono anche io e a me non piace per nulla il futuro che ci stanno preparando.

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