Roberto è stato l’ultimo, di una lunga lista di vittime dell’omofobia.
A 14 anni la fragilità è massima e massima è la responsabilità di chi ha distrutto psicologicamente quel ragazzo.
Certo, ora si invoca la legge contro l’omofobia, cosa sacrosanta, ma io ritengo che la principale arma sia l’istruzione e la costruzione di una cultura collettiva al rispetto dei diritti civili.
La politica ha delle responsabilità che oscillano dalla sfera legislativa alla sfera delle politiche scolastiche. Non finirò mai di dirlo.
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