In Spagna la situazione si fa sempre più incresciosa. Lo vediamo sui giornali, in tv e sui vari siti sparsi nella blogosfera. Tutti raccontano la vicenda sulla legge anti-aborto che deve farci riflettere parecchio, perché è in gioco la libertà dell’individuo, un diritto fondamentale che nessun governo, nessun provvedimento può portare via.
Le donne europee sono scese in piazza per protestare contro questa oscenità, una macchina del tempo che riporterebbe al Medioevo quella parte d’Europa, dove i matrimoni gay sono riconosciuti, dove questi possono adottare dei bambini. Un gigantesco passo indietro, non solo per la Penisola iberica, ma per tutta l’Europa e non solo.
Gli europei non possono rimanere indifferenti davanti a questo pericoloso evento che scatenerebbe un effetto a catena in molti Stati del Continente, travolgendo, come un fiume in piena di idiozie, una civiltà fragile, piegata dalla crisi e da una confusione dell’opinione pubblica che desta serie preoccupazioni.
Ma se di Europa vogliamo parlare, allora la soluzione non può che essere presa lì, nel cuore pulsante dell’UE, il Parlamento Europeo e le altre Istituzioni, tra cui, soprattutto, la Commissione Europea che si appresta ad essere rinnovata – con la speranza di far cambiare rotta ad un esecutivo, per molto tempo, con il freno a mano tirato su molte decisioni importanti, di vitale importanza, caratterizzanti lo spirito fondativo su cui regge l’UE.
L’Unione Europea non può essere solo presente in materia economica, non può intervenire con tempestività solo per quanto riguarda default e rischi economici nazionali. L’Unione Europea deve intervenire per parificare gli ordinamenti interni degli Stati membri, attraverso un regolamento europeo (o una direttiva, dipende da cosa e come si vuole andare a regolare) che spazzi via gli ennesimi (storicamente parlando) attacchi alla libertà delle donne, alla loro dignità, al loro essere donne e proprietarie del loro corpo. Lo Stato non può sostituirsi a loro, per nessuna ragione al mondo.
La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), all’art.8 paragrafo 1 riporta:
1. Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata
e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza.
Leggere questa bellissima ed importantissima frase (che solo frase non è), più e più volte, riesce a parlarci da sola e porre in evidenza come il rispetto della vita privata sia un Diritto dell’Uomo, imprenscindibile e da tutelare.
Se poi vogliamo fare i pignoli, al paragrafo 2 dice:
2. Non può esservi ingerenza di una autorità pubblica
nell’esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia
prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una società
democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla
pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla
difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione
della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle
libertà altrui.
Non credo che l’aborto sia un pericolo per la sicurezza nazionale, o alla pubblica sicurezza, al benessere economico (???), alla difesa dell’ordine ecc…ecc. Alla protezione dei diritti e delle libertà altrui? Credo lo sia il contrario: negare la possibilità di abortire è un attentato alla protezione dei diritti e delle libertà altrui, perché un organo dello Stato entra a gamba tesa nella vita privata di una donna e sceglie al suo posto. Sulle tempistiche ci potrà essere un dibattito e magari confermare la fase “90 giorni” e “post-90 giorni” con relative diversità di trattamento, o alternativamente, come lo è (ancora per poco, forse) nella stessa Spagna, fino alla 14ª settimana, oppure fino alla 22ª solo se ci sono complicanze per il feto (complicanze che, se la legge venisse approvata, non sarebbe più oggetto di possibile aborto, sul piano giuridico), o ancora, qualsiasi altro sistema degno di essere preso in considerazione e valutato.
Tanti sono i percorsi che l’Europa dovrà ancora affrontare, ma la difesa dei propri cittadini da dei movimenti bigotti ed egoisti, che non hanno la minima concezione del significato di “convivenza” in una comunità, credo sia un passaggio dovuto, da porre in atto subito.
Ricordiamo che una legge anti-aborto mette in grave pericolo le donne, perché queste se vorranno abortire lo faranno comunque e sarà aborto clandestino, con mezzi di fortuna e poco sicuri. Uno strazio. Fermiamo chi vuole fermare la civiltà e ridiamo alle donne la libertà che meritano.
Tante sono le cose che si fanno e che non si dovrebbero fare… Dobbiamo forse legalizzare la droga perchè vi è chi la usa?? Dobbiamo forse legalizzare la mafia perchè vi è chi la esercita?? Dobbiamo forse legalizzare la corruzione e tanti altri atteggiamenti maligni che distruggono giorno per giorno la nostra società? Non credo!! Certo, fin quando i “nostri cari amici” politici continueranno a rimettere in giro criminale e continueranno a comportarsi come tali loro stessi, il popolo che può fare? se non “imitare” certi atteggiamenti? La soluzione per ciò non è rendere tutto legale sul grido di una falsa libertà!! La soluzione è istruire e “culturizzare” (passatemi il termine) la nostra società… e a fianco di ciò creare un sistema giuridico che non esista solo sulla carta e solo per alcune classi sociali!! Se l’evasore non viene elogiato per la sua capacità di non pagare le tasse, ma viene escluso dalla società e considerato un criminale… vedrai che nessuno più evaderà!! Ritornando al fatto dello stupro, se l’atto viene “denunciato” (cosa che nel 90% dei casi non avviene) e chi compie l’atto viene punito!! vedrai che nessuno più lo farà!! Si tratta di tutto un sistema che funziona male!! Ma non per questo dobbiamo contribuire a peggiorarlo, perchè lo ripeto: ” LA VITA E’ IL PIU’ GRANDE DIRITTO DELL’UOMO”!! Io ormai ho ripetuto troppe volte la stessa cosa!! Quindi chi vuole sentire sentisse, chi non vuole e liberissimo di farlo! Davide dal canto suo ci ha sempre girato intorno e non ha mai cercato di vedere la cosa da un altro punto di vista!! Dal punto di vista della “vittima” perchè di vittima si tratta! Ha detto che non è considerato essere umano, senza sapere che anche lui è stato cresciuto in un grembo, e che se quel grembo avesse deciso di abortire, sicuramente, oggi non saremmo stati qui a parlarne!!
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Una delle caratteristiche essenziali per garantire l’applicabilità di una norma giuridica è che questa risponda a un bisogno di tutela dei cittadini.
L’aborto, come la prostituzione, è qualcosa che si è sempre fatto. Nel silenzio delle loro case e senza alcuna garanzia di minima igiene, le “mammare” procedevano comunque, in barba ad ogni legge contraria, almeno fino che non si procuravano lesioni con il “cucchiaio” che le costringevano a correre in ospedale. C’erano addirittura quelle donne che avevano imparato a farlo da sole.Tutti sapevano tutto, e da tutti era vista come una di quelle cose normali, ma che non si raccontano in giro.
Io penso che vada bene educare alla contraccezione preventiva, a non prendere un atto da cui può nascere comunque una vita con leggerezza, e non so se sarei mai capace di abortire. Ma se una cosa nel mondo si fa comunque ci sono due alternative: o regolarla, o fingere di non vedere. Facendo morire il figlio e la madre.
Dato il tuo precedente post, l'”atto barbaresco” era, chiaramente, riferito allo stupro!! Inoltre sottolineo, per l’ultima volta, che non si può chiamare libertà quella di decidere se dare o meno la vita ad una creatura. Detto ciò ti consiglio di riconsiderare la definizione di “essere umano” e vedere la questione dal punto di vista dell’uomo che E’ (perchè vi è già un uomo) in quel grembo!!
Ci sono determinati fattori che entrano in gioco quando si parla di richiesta di aborto. Fattori psicologici e fisici che non vanno sottovalutati e sono entrambi importanti allo stesso modo.
Perciò senza girarci attorno, la questione è rilevante sul piano giuridico perché non si può ledere il diritto della donna alla scelta, tuttavia, se hai ben letto il mio post, te ne sarai accorto del mio riferimento a casi già previsti dalla legge, come quella italiana che scandisce determinati periodi in cui l’aborto sia operabile e soprattutto le ragioni. La 194 regolamenta l’aborto e la mia richiesta è di regolamentarla, dando libertà alla donna, magari assistita nel pre-operatorio, in modo da spiegarle per bene quali sono le modalità di svolgimento, fattori psicologici e tutto il resto.
Spiegami, però, cosa sono gli “atti barbareschi”. Il fatto di impedire ad una donna rimasta incinta contro il suo volere di abortire o quello di rimanere incinta contro il proprio volere? Una vittima di stupro? Un contraccettivo mal funzionante?
Quello è un’altro discorso!! Quelli si che sono,invece, atti barbareschi e medievali!! Quelli si che sono da combattere. Ma la soluzione non è certo eliminare un essere umano innocente!! La soluzione, invece, è quella di stroncare il problema sul nascere!! Davide non confondere le due cose 😉 e non giustificare una atto crudele quale l’aborto con quell’affermazione!!!!
Ma secondo te una donna rimane incinta SEMPRE consapevolmente?
Caro Davide, una donna al momento del suo atto sessuale deve essere cosciente di ciò a cui va incontro!! Esistono varie modalità, che non starò qui a discutere, per non rimanere in gravidanza! Ergo la donna è liberissima di decidere.. Il problema viene dopo! Una volta “innescato” l’ovulo, quell’ovulo è un essere umano a tutti gli effetti! E sottolineo UMANO!! Mi inorridisce il fatto che tu dica: “prima dei 90gg non può essere considerato essere umano”, beh ti inserisco un link sul quale potrai riflettere: http://www.paginemamma.it/it/573/gravidanza/come-cresce/detail_136447_lo-sviluppo-del-feto-mese-per-mese.aspx?c1=60&c3=8466 90 gg = 3 mesi = circa 12 settimane… Proviamo ad analizzare un po ciò che è scritto: 4/5 settimane ==> In questa fase l’embrione misura circa 5 millimetri, il suo cuore batte già, il sesso è già determinato, il cervello inizia a formarsi. 8/9 settimane ==> procede la formazione di occhi, bocca, orecchie, mani e piedi, cuore, polmoni, reni, fegato e intestino; E infine alla 12a settimana il feto è completamente formato e d’ora in avanti dovrà crescere e maturare. Perciò smettiamola, basta!! In nome di questo finto “progresso” e di questa finta “libertà” stiamo finendo in una civiltà senza più MORALITA’!! Spero tu abbia visto il video che ti avevo linkato precedentemente, se non l’hai fatto ti consiglio di farlo! Beh, comunque, fammi ritornare a studiare che tra qualche giorno ho esame 😉
caro Ruggiero, non ci sono mezze misure. Le modalità di aborto non saranno incontrollate e senza un adeguato sistema di controllo sanitario.
È ormai certo, a livello medico, che il feto entro i 90 giorni non si è ancora sviluppato a tal punto da essere considerato un “essere umano”. 😉
L’UOMO È E DEVE ESSERE LIBERO! LA DONNA HA IL DIRITTO DI FARE DEL PROPRIO CORPO QUELLO CHE VUOLE E DI FARE UNA SCELTA COSI’ IMPORTANTE MA CHE RIMANE PUR SEMPRE LIBERA.
I “Movimenti per la Vita” sono in realtà “Movimenti per la Segregazione”
Maria Iacovazzi liked this on Facebook.
Bravo Davide, “alla prevenzione dei reati”……. è scritto nell’articolo 2, ti è forse sfuggito?!?
Perchè, se non lo sapessi, UCCIDERE E’ REATO!!
Uccidere?? Oh che brutta parola, forse è meglio chiamarlo aborto? Si, hai perfettamente ragione, suona decisamente meglio e non rimanda per niente, e in nessun modo, alla morte….
Ma proviamo a vedere cosa significa:
Aborto = La parola aborto deriva dal latino abortus, vocabolo composto dal participio passato del verbo orior, “nascere” e dalla particella negativa ab-, quindi letteralmente “morire nel nascere”.
Già dice proprio “MORIRE”.
Ehm, continuiamo?? Si dai continuiamo a leggere l’articolo: “Protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui.”
Già perchè quel bambino, che potrebbe un giorno diventare un uomo, non ha diritti??
NON E’ FORSE LA VITA IL PIU’ GRANDE DIRITTO CHE L’UOMO POSSA AVERE??
Va beh ma d’altronde chi se ne frega, è debole, non può parlare e non può difendersi… Ma si, che vuoi che sia! Lasciamo che MUOIA…
Ti lascio, però, con questa piccola testimonianza di questa, ormai DONNA, “sopravvissuta” all’aborto!