• Coincidenze

    Coincidenze

    Quando si dice il caso. #101


  • Il dilemma del voto segreto

    Il dilemma del voto segreto

    Tutti indignati. Pare che l’Italia stia vivendo un tragico risveglio da un incubo quasi infinito.

    Ma ci rendiamo conto che il vero problema, in questo momento, non è tanto “Berlusconi sì-Berlusconi no” quanto la necessità di rendere il voto sulle persone – che per legge è segreto – palese, pur di scongiurare un possibile cambio di tendenza da parte dei parlamentari?

    Sono allibito per molte ragioni, la prima in assoluto è che se i partiti hanno difficoltà ad essere certi delle scelte dei loro gruppi parlamentari, vuol dire che c’è un distacco insormontabile tra leader e parlamentari, la seconda, che si giunga a questo proposito (la modifica del regolamento, intendiamoci) a ridosso della votazione sulla decadenza di Berlusconi, con un annuncio da parte del Presidente Grasso di una possibile modifica del regolamento, mandando in frantumi il ruolo di garante del Presidente del Senato. Ma sono sciocchezze, direbbero alcuni.

    Sia chiara una cosa: Berlusconi fuori dal Senato diventerebbe il simbolo di un Paese che ha avuto un sussulto di dignità e civiltà ma, se per renderlo realtà, c’è bisogno di porre i riflettori sulle dita dei deputati e senatori e capire chi e cosa votano, beh, lasciatemelo dire, non è una vittoria del Paese, ne tantomeno della politica. Sarebbe l’ennesimo risultato ottenuto per ragioni puramente personali, di sopravvivenza e di salvezza del singolo parlamentare che “non si prenderebbe nessuna responsabilità” in caso di voto palese.

    Il voto segreto è un dilemma. Ma tutto sommato questo è un problema che ci accomuna, visto che, nel giorno della conclusione del recupero della Costa Concordia, ricordo tanto i vari annunci da parte della classe politica e non solo, in cui si diceva che a distanza di pochi giorni si sarebbe avviato il procedimento per la rimozione. Oggi è 17 settembre 2013, la Concordia si schiantò il 13 gennaio 2012.


  • Resoconto dell’incontro con l’Assessore Trasporti della Regione Puglia

    Resoconto dell’incontro con l’Assessore Trasporti della Regione Puglia

    Abbiamo appena concluso l’incontro con l’Assessore regionale ai trasporti della Regione Puglia, l’Avv. Giovanni Giannini.

    Durante la discussione abbiamo discusso del problema e illustrato le ragioni della petizione che abbiamo lanciato più di una settimana fa.

    L’Assessore ci ha spiegato le ragioni di tale aumento, che non è discrezionale, ma basato su una Legge Regionale, la 18/02, che impone l’adeguamento tariffario agli indici d’inflazione ISTAT, oltre che per clausole contrattuali con le aziende.

    Il danno sarebbe stato erariale per la Regione, se questo non fosse stato attuato, e soprattutto non sarebbe stato sostenibile a causa di esigue risorse pubbliche e con la morsa del patto di stabilità sempre presente (un vero problema di tutte le amministrazioni).

    Oltre la questione legislativa a cui attenersi, l’Assessore Giannini ci ha spiegato che nel corso dei prossimi mesi verrà programmato il piano dei trasporti richiesto dallo Stato e il piano triennale dei trasporti per attingere dai finanziamenti europei 2013/2020 le risorse per incrementare e migliorare i servizi di trasporto pubblico.

    Sul miglioramento dei servizi, la Regione tornerà a lavorarci a pieno ritmo subito dopo le programmazioni, aprendo un tavolo di concertazione con le categorie interessate, compresi, ovviamente, gli studenti. Noi ci saremo.

    Questo è l’impegno preso: parteciperemo al tavolo di concertazione per porre il problema e trovare una soluzione idonea alle esigenze dei pendolari, con l’obiettivo di migliorare i servizi, in modo adeguato rispetto alle tariffe, avviando, inoltre, la discussione su un nuovo sistema di erogazione di abbonamenti innovativo. Vi chiediamo pazienza, il nostro primo obiettivo l’abbiamo raggiunto: far sentire la voce dei pendolari, ora attendiamo che la politica faccia il suo corso. Siamo fiduciosi, l’Assessore si è dimostrato molto disponibile a discutere e a trovare soluzioni condivise.


  • Sull’aumento delle tariffe

    Qui il movente è politico. Dalla delibera regionale ne esce un quadro politico non indifferente, che ci porta inevitabilmente a scontrarci con chi ha autorizzato questo aumento tariffario. Spiego le ragioni di tale protesta, penso di poterlo fare a nome di tutti.

    Dal documento qui sotto trovate le motivazione che hanno portato la Giunta Regionale ad aumentare le tariffe: in poche parole, adeguamento agli indici inflazione ISTAT, che oggi ammonta a 7,3% d’inflazione. Questo ha portato ad un aumento di tutte le tariffe di tutti i trasporti pubblici locali, non solo delle Ferrovie Sud Est.

    Fin qui niente di nuovo ma la questione, come abbiamo detto poco fa, è politica: non si può pensare di aumentare le tariffe del trasporto pubblico in un momento in cui, non solo le famiglie sono ancora piegate dalla crisi, ma chi usufruisce del treno o del trasporto pubblico di lunga percorrenza sono studenti, studenti medi e studenti universitari che, comunque, appartengono alle famiglie di cui sopra e che fanno i conti con le spese dei libri e delle tasse universitarie (giusto per ricordarvi che la tassa regionale è magicamente raddoppiata, ma questa è un’altra storia).

    Se c’era una volontà politica chiara, nel voler evitare che i pendolari si addossassero ulteriori spese, oggi non saremmo in questa situazione: per giunta all’aumento dei costi non c’è stato, come è ben chiaro a tutti, un miglioramento dei servizi (vi sfido a prendere posto alle 12 o alle 13 da Bari Centrale, di ritorno dall’università).

    Vi terremo aggiornati sulla vicenda e, magari, non appena concludiamo la raccolta firme (dobbiamo raccogliere minimo 5000 adesioni) andremo a fare visita all’Assessore Regionale ai Trasporti, Giovanni Gannini, con il quale capiremo le soluzioni a tale problema e per rendervi partecipe, sarà una “intervista” video che pubblicheremo poco dopo.

    Continuate a firmare su Change.org e fate girare, perchè l’unione fa la forza e questo è più che scontato.

    change-org

    PS: se vi interessa scoprire di quanto è aumentato il vostro biglietto, ecco a voi la tabella generale.


  • FSE, aumentano i costi e diminuiscono i servizi

    Le Ferrovie del Sud Est, compagnia di trasporti che collega con canale ferroviario e automobilistico il Sud Est della Puglia, recentemente, ha aumentato le tariffe dei biglietti per le tratte ricoperte, su scala chilometrica.

    L’aumento varia: dal 10% ed anche più di costi aggiuntivi che si riversano nelle tasche dei passeggeri i quali, peraltro, fanno i conti con un servizio che lascia, a volte, desiderare, con pochi vagoni nelle ore di punta.

    Se, ad esempio, 3.90€ erano già abbastanza per andare da Noci a Bari, ora 4.20€ non sono di certo un’insalata e non oso immaginare gli altri passeggeri provenienti da altri paesi limitrofi e più distanti rispetto al capoluogo.

    A Putignano, dove il biglietto costava 2.60€ (singolo viaggio), ora costerà 3.50€ e così via, a seguire per le varie fasce chilometriche.

    Si può minimamente pensare di aumentare i costi del biglietto in un momento di così tanta difficoltà per le famiglie?

    Intanto firmiamo questa petizione.

    change-org


  • Tso a chi?

    Cosa provano i renziani a sentirsi dire, dal loro mito, che hanno bisogno di un Tso (Trattamento sanitario)?

    Quale può essere il senso di tale affermazione? Lo fa forse con la speranza che i renziani non si offendano ma che allo stesso tempo questo spinga la sua figura oltre il recinto della sua corrente? (perché Renzi ce l’ha la sua corrente nel PD, non diciamo cazzate!).

    Da lui vorrei sincerità prima di qualsiasi disegno del futuro dell’Italia.

    A disegnare l’Italia che vogliamo sono bravi tutti – ne sono passati di artisti dalla guida di partiti di centrosinistra – il problema sta nel mezzo: essere sinceri con la gente e finirla di lanciare slogan ad ogni occasione.

    Su molte cose sono d’accordo con lui: sugli erroracci fatti in campagna elettorale dal PD, su delle prospettive di sviluppo sociale, ma sulla sincerità ci tengo profondamente. Proprio perché non è da tutti.

    Matteo, cominciamo dalle piccole cose: che magari la sincerità ti aiuterà anche a capire il tuo ruolo nel PD e per il Paese, più di quanto tu possa immaginare.

    Ti auguro buon lavoro.


  • SongPill n.15


  • Campus X, un problema culturale

    Pare che Campus X, la struttura che ospita 600 posti letto per studenti e docenti universitari, sia stato oggetto di un abuso “politico” da parte del Comune di Bari e delle società sportive.

    Come si apprende dai vari giornali, la struttura pare sia stata utilizzata per ospitare soggetti ricollegati agli enti e società sopra citate e che soprattutto si sia deviata l’utilizzazione di un servizio messo su per gli studenti universitari, a prezzi agevolati con servizi di prima necessità, per lo studio e la vita dello studente fuorisede.

    Non mi soffermo sul merito della questione, ma ci tengo a precisare un piccolo particolare, forse ennesimo ma importante, che non può passare innosservato: tutto ciò è semplicemente un fatto di cultura politica.

    Se il Comune di Bari acconsente all’utilizzo alternativo di quelle strutture, vuol dire che l’autore di tale autorizzazione non ha a mente il valore di quell’agglomerato, delle possibilità che può dare a 600 studenti fuorisede e che di certo si affianca ad un sistema di diritto allo studio già risicato sul territorio.

    Attenzione a quello che fate. Non siamo un paradiso del diritto allo studio: se ora incominciamo a convertire gli spazi per altre finalità, siamo a cavallo. Ma ovviamente noi vogliamo differenziarci sempre. Poi ci lamentiamo che il Sud venga schernito quotidianamente. Un pò di coerenza: ciò che la politica ha ormai perso da tempo e va riconquistata. Di certo, non con queste persone.

    Buona giornata.