In vista della prossima Direzione Nazionale del Partito Democratico, fissata per questo venerdì, spero si parli anche del caso Sicilia, scoppiato in queste ore e che ha portato il principale partito della Coalizione di Rosario Crocetta a ritirare l’appoggio al Governatore. Le ragioni? A quanto pare, la Segreteria regionale del partito ha chiesto un numero maggiore di assessori democratici all’interno della giunta, ora ne ha 4 a cui, per altro, è stato chiesto di dimettersiper uscire dalla maggioranza dell’ex-sindaco di Gela. Ora, inutile soffermarsi sulle ragioni di tale richiesta, ma a me sembra che il Pd stia giocando con il fuoco e che sia giunto il momento di porre fine a tali idiozie. È forse questa la prioritá della politica e del Pd? Chiedere più poltrone? Chiediamoci, poi, come mai la gente non vuole ascoltarci o ascoltandoci ci bolla “come quegli altri”. Tutto sommato, se le cose stanno così, c’è da giustificare un sacco di bestemmie e rabbia. Ma quando avremo intenzione di scendere dal piedistallo e renderci conto che la priorità assoluta è quella delle riforme e delle politiche per la gente, cercando soluzioni ai moltissimi problemi che attanagliano quotidianamente le famiglie italiane? Il Congresso del PD cosa sarà in realtà? Una resa dei conti? Un banchetto in cui spartirsi le vivande? Oppure un momento fi costruzione collettiva? Dove la partecipazione del popolo delle primarie non è solo uno slogan ma una filosofia di far politica? Dove il dibattito interno, che caratterizza il Partito Democratico (siamo l’unico partito a convocare assemblee e direzioni per ogni decisione di rilevante spessore politico. Poi per come vanno è un altro discorso), sia la chiave per essere l’alternativa ad un modello di partecipazione politica pressochè chiuso e irrisorio, se relazionato agli altri gruppi politici? Spero vivamente che il caso Sicilia rimanga caso Sicilia e che non si trasformi in una replica o, meglio, in un’anticipazione di quello che potrebbe accadere al PD. Per il resto, aspettiamo ancora la Direzione nazionale, con la speranza che si giunga ad un traguardo importante: l’inizio delle discussioni congressuali, per capire cosa ne sarà del Partito Democratico, di qui a non so quando.